I marenghi d’oro sono monete di grande fascino ed interesse economico, coniate per la prima volta nel 1801 per celebrare la vittoria di Napoleone Bonaparte contro gli austriaci.

La storia del marengo italiano, detto anche “Napoleone”, iniziò invece nel 1861, quando fu coniata la lira italiana che assunse il nome di marengo nel taglio da 20 lire, essendo sostanzialmente identica alla sua omonima francese.

Ma quali sono gli esemplari più rari e qual è il valore attuale dei marenghi d’oro?

La quotazione dei marenghi d’oro

Il primo marengo emesso in Italia è il Vittorio Emanuele II, che riporta in basso la data e la firma dell’incisore Giuseppe Ferraris. Sul fronte della moneta è invece visibile lo stemma sabaudo tra due rami di alloro. Le lettere T, M o R indicano invece le zecche di Torino, Milano e Roma.

Il valore dei marenghi d’oro Vittorio Emanuele II dipende dalla loro rarità. Gli esemplari più richiesti sono infatti i seguenti:

  • 1873 Roma: 2.174
  • 1870 Roma: tiratura sconosciuta
  • 1872 Milano: tiratura sconosciuta
  • 1870 Torino: 54.770
  • 1871 Roma: 23.508
  • 1861 Torino: 3.267

Tra il 1879 e il 1897 fu invece emesso il marengo Umberto I, a firma dell’incisore Filippo Speranza. La moneta riporta la scritta “Umberto I Re d’Italia” e lo stemma sabaudo è stavolta circondato da un ramo di alloro ed un ramo di quercia.

L’elenco dei marenghi Umberto I più rari include:

  • 1884: 9.775
  • 1883: rara se in oro rosso
  • 1885: rara se in oro rosso
  • 1889: tiratura sconosciuta, anche in oro rosso
  • 1890: rara se in oro rosso
  • 1891: rara se in oro rosso

La quotazione dei marenghi d’oro Umberto I del 1882 è pari al peso dell’oro contenuto al loro interno.

Il marengo Vittorio Emanuele III fu coniato ancora una volta da Filippo Speranza ed esclusivamente nella zecca di Roma. Il dritto della moneta riporta il busto del re, mentre sul rovescio è presente l’aquila araldica con lo stemma di casa Savoia e la scritta: “Regno d’Italia”.

Ancora una volta il valore dei marenghi d’oro di questa serie dipende dalla loro rarità, ovvero dal numero di esemplari, così come riportato nell’elenco sottostante. Occorre però fare particolare attenzione ad alcuni falsi datati 1910.

  • 1908: solo 4 monete conosciute
  • 1902: 181
  • 1902 in oro eritreo: 115
  • 1903: 1.800
  • 1905: 8.715

Il marengo Aratrice venne invece inciso da Egidio Boninsegna e Luigi Giorgi e riproduce il busto di Vittorio Emanuele III e una donna aratrice che sorregge alcune spighe di grano impugnando un aratro, figura allegorica con cui si rappresentò l’Italia stessa.

Il valore dei marenghi d’oro Aratrice può facilmente essere desunto dalla tiratura:

  • 1910: 32.589 (moneta molto rara perché fu rifusa a causa di problemi con il titolo dell’oro)
  • 1912 in prova: rara perché la tiratura è sconosciuta
  • 1912: 59.970 (anche in oro rosso)
  • 1926 e 1927: monete interessanti per i collezionisti ma prive di valore legale.

Concludiamo quest’approfondimento sul valore dei marenghi d’oro con il marengo Fascetto, che è il terzo marengo coniato con il busto di Vittorio Emanuele III, in questo caso a firma dell’incisore Attilio Silvio Motti. La moneta riporta sul retro un fascio littorio con la scure rivolta a destra e sovrastata da una testa di montone.

Il marengo Fascetto, coniato per il primo anniversario della marcia su Roma, non entrò mai realmente in circolazione ma fu riservato ai collezionisti a causa del fatto che il valore dell’oro era superiore a quello legale.

La quotazione di questi marenghi d’oro cambia a seconda che si tratti della moneta da collezionismo (20.000 esemplari) o della moneta in versione di prova: quest’ultima è particolarmente rara in quanto non se ne conosce l’esatta tiratura.

Compro marenghi d’oro

Come avrete ormai capito il valore dei marenghi d’oro è influenzato dalla loro tiratura, da alcune caratteristiche che possono rendere alcuni esemplari unici e anche dal loro contenuto in oro. In linea del tutto generale il prezzo varia tra i 200 e i 240 euro, pur con alcune oscillazioni relative ai fior di conio, che valgono anche di più.

Si tratta insomma di una moneta che permette di realizzare un ottimo investimento, anche in considerazione del fatto che è facilmente rivendibile. Frazionare gli investimenti è inoltre sempre raccomandato e la dimensione ridotta delle monete ne agevola il trasporto.

Noi di Ambrosiano, operatori professionali del commercio in oro iscritti alla Banca d’Italia, valutiamo in totale trasparenza e riservatezza i vostri marenghi d’oro, sotto la guida esperta di Paolo Cattin, professionista del commercio in preziosi, noto e accreditato nel settore sia in Italia che all’estero. Portando le monete in negozio, muniti di un documento di riconoscimento, potrete ricevere una proposta d’acquisto immediata e il pagamento istantaneo con metodo a vostra scelta.